Una partenza debole e una ripresa ancora lontana per il
mercato pubblicitario. Secondo gli ultimi dati Nielsen, il giro d’affari della pubblicità in Italia a gennaio si
attesta nel suo complesso a 452,9 milioni di euro, in calo del 15,3% rispetto a
gennaio 2012, registrando una perdita di 82 milioni di euro. Dato alquanto
negativo se si considera che si era in piena campagna elettorale. Se si vuol vedere
il bicchiere mezzo pieno, è invece un dato in lieve crescita rispetto al -18% del dicembre 2012 e si tratta di un
trend di riduzione della decrescita.
Il
mercato pubblicitario è risultato in calo su tutti i media, ma la distanza tra
vecchi e nuovi media si rivela più che mai marcata.
I quotidiani confermano il
trend negativo a -25% (-21 milioni), così come i periodici, che scendono a
-25,1% (-7,5 milioni in valore assoluto). Per quanto riguarda la Tv, la
cui quota sul totale del mercato pubblicitaria è scesa al 59%, si registra un ribasso del 16,1% (-52 milioni) con
andamenti negativi per tutti gli operatori (la piattaforma digitale terrestre è
l'unica a crescere): gli investimenti passano da 323,2 milioni di euro
del gennaio 2012 a 271,1 milioni nel primo mese del 2013. La radio, se confrontata con il -11,4% dello scorso dicembre,
sembra tenere (-2,2%).
Cresce solo Internet-- Internet è invece in controtendenza: nonostante gli
ultimi due mesi siano stati in negativo (-7,3% a novembre e -10,5% a dicembre),
il 2013 ha portato un incremento del 9,3%, certamente il miglior risultato dal +8,4% dello scorso
luglio. Si tratta di un incremento rilevante, anche perché nel
gennaio 2012 era stato registrato un aumento del 23%. Il web conferma quindi di essere in
grado di affermarsi sui media tradizionali e già nello scorso anno si era
dimostrato secondo solo alla tv.
Insieme al web, grazie
alla spinta della consultazione elettorale, le cui regole penalizzano gli altri
mezzi, anche le affissioni sono in netta crescita (+29,6%), mentre alcune
importanti campagne automobilistiche e farmaceutiche hanno scelto come mezzo il
cinema (+28,6%).
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