Tagli ai costi della politica, alla Camera stop agli appartamenti di servizio e auto blu limitate

E’ tempo di tagli per la politica italiana e la Camera dei Deputati è partita per prima. I vertici della Camera, ossia presidente, vicepresidenti e questori, rinunciano agli otto appartamenti di servizio. Arriva anche una stretta sull’utilizzo del parco auto. Si prevede poi di mettere mano alle spese per la segreteria e per il fondo di rappresentanza, e per gli stipendi dei doppi incarichi fino a quelli di tutti i deputati. È quanto ha deciso l’Ufficio di presidenza di Montecitorio all’unanimità durante una riunione mattutina. 

In sostanza, chi poteva godere di un appartamento privato a spese dello Stato, ricoprendo tali cariche, non ne usufruirà più. La presidente Laura Boldrini ha per prima annunciato di rinunciarvi. Ora si valuterà se restituire quegli appartamenti, la cui manutenzione è a carico della Camera, al demanio dello Stato.


In pratica, degli otto appartamenti di servizio, di cui è stata decisa l’abolizione, ne avrebbero usufruito oltre alla presidente Boldrini, i 4 vice Marina Sereni, Roberto Giachetti, Luigi Di Maio, Maurizio Lupi, i tre questori Stefano Dambruoso, Paolo Fontanelli, Gregorio Fontana.

0 commenti:

Posta un commento