L’e-commerce è una piattaforma dalle grandi
potenzialità, anche in termini di comunicazione. E’ quanto sostiene il
presidente UPA Lorenzo Sassoli de Bianchi, introducendo la ricerca commissionata, insieme a Google, a GfK Eurisko e presentata ieri a Milano, per
fotografare presente e futuro dell’e-commerce in Italia, con un focus sul
settore del largo consumo.
L’e-commerce mostra trend di crescita molto significativi nel nostro Paese,
tanto da riguardare ormai oltre 13 milioni di persone. Secondo Sassoli de
Bianchi, a fronte dei circa 10 miliardi di fatturato nel
2012, si prevede una progressione esponenziale dell’e-commerce a 50 miliardi nei
prossimi 5 anni con almeno un miliardo di investimenti pubblicitari aggiuntivi.
“Se vogliamo far crescere il commercio elettronico dobbiamo attrarre le persone
sulle piattaforme digitali investendo anche nei mezzi tradizionali” ha detto.
Prospettive per il largo consumo- Sebbene l’Italia sconti ancora un ritardo
nell’adozione del digitale rispetto a Paesi più avanzati, dai risultati della
ricerca UPA-Google è emerso che ci sono prospettive di sviluppo interessanti
anche per il settore del largo consumo. Infatti, se oggi circa 400 mila persone
sono solite acquistare prodotti di largo consumo online, più di un quarto dei
responsabili acquisti che utilizzano Internet è interessato a comprare beni di
largo consumo sul web, pari a circa 2,7 milioni di persone. Quanto all' “operatore” preferito per acquistare online
prodotti di largo consumo, l'insegna della GDO (75%), e la grande azienda/marca
(69%) sono sostanzialmente alla pari.
“L'e-commerce è fondamentale per l'industria di
marca”, ha poi precisato poi Sassoli de Bianchi, perché nutre la relazione con
il consumatore, difende e irrobustisce il brand e ne rafforza la posizione nei
confronti della distribuzione.
Qual è il livello di conoscenza che gli italiani hanno riguardo alle
piattaforme di e-commerce? Dalla ricerca è emerso che la conoscenza delle
piattaforme digitali per l’acquisto di beni proviene nel 60% dei casi dal
passaparola di amici, parenti, colleghi; nel 49% dei casi dalla stessa
navigazione sul web, e nel 40% dei casi dai media tradizionali (TV, giornali,
riviste, radio).
Nonostante ciò, la maggior parte dei responsabili acquisti non ritiene di
avere sviluppato ancora particolari competenze per navigare e acquistare su
Internet. Infatti, il 37% si percepisce solo parzialmente esperto, il 27% si
definisce “abbastanza” esperto e solo il 4% si ritiene “molto esperto”. Da
cosa dipende? Principalmente dalla carenza di informazioni, ma anche dall’assenza
di esempi concreti, come parenti e amici che hanno già avuto esperienza di
acquisti online.
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