Sentenza Mediaset, depositate le motivazioni: “Berlusconi ideatore di sistemi illeciti” (il testo)

E’ stato Silvio Berlusconi ad ideare il sistema per evadere il fisco. Lo hanno scritto i giudici della Corte di Cassazione nella motivazioni della sentenza n. 35729/13, che ha confermato la condanna per il leader del Pdl, lo scorso primo agosto, a quattro anni per frode fiscale nell’ambito del processo diritti Tv Mediaset.  Riguardo alla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, fissata in 5 anni dai giudici del merito, la Suprema Corte aveva invece deciso di rinviare la sentenza di II grado ad un’altra sezione della Corte d'appello affinchè venga rideterminata.

Ideatore di sistemi illeciti- Silvio Berlusconi non sarebbe stato altro che l’“ideatore del meccanismo del “giro” dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo”.

Depositate poco dopo le 12, le motivazioni della sentenza, che si compone di 208 pagine, sono state firmate da tutto il collegio dei giudici della Cassazione e non solo dal relatore, come è consuetudine. Si tratta di Amedeo Franco, Claudio D’Isa, Ercole Aprile, Giuseppe De Marzo, a cui segue la firma del presidente Antonio Esposito. Secondo la Cassazione, infatti, é “pacifica e diretta riferibilità a Berlusconi della ideazione, creazione e sviluppo del sistema che consentiva la disponibilità del denaro separato da Fininvest e occulto”.

I giudici, riesaminando tutti i motivi di ricorso presentati dai legali, nonchè le motivazioni dei pronunciamenti dei giudici di primo e secondo grado e confermando quindi le loro conclusioni, sostengono che Berlusconi, “conoscendo perfettamente il meccanismo, ha lasciato che tutto proseguisse inalterato, mantenendo nelle posizione strategiche i soggetti dal lui scelti che continuavano a occuparsi della gestione in modo da consentire la perdurante lievitazione dei costi di Mediaset a fini di evasione fiscale”.


"Responsabile anche dopo la dismissione delle cariche". I personaggi chiave della vicenda Mediaset sono stati "mantenuti sostanzialmente nelle posizioni cruciali anche dopo la dismissione delle cariche sociali da parte di Berlusconi e in continuativo contatto diretto con lui". Per cui "la mancanza in capo a Berlusconi di poteri gestori e di posizione di garanzia nella società non è dato ostativo al riconoscimento della sua responsabilità", si legge ancora nella sentenza.

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