Formazione a distanza e comunicazione interattiva: intervista ad Emanuele Pucci, AD di Teleskill


In un contesto di mercato sempre più globalizzato e competitivo, la mancanza di tempo e la scarsità di risorse da investire (anche a causa della crisi economica che incombe su aziende e professionisti), non sempre riescono a conciliarsi con l’impellente necessità di aggiornamento continuo e miglioramento delle proprie competenze. Grazie alla tecnologia oggi è però possibile risparmiare tempo e costi e migliorare notevolmente l’organizzazione complessiva del lavoro aziendale, anche da un punto di vista qualitativo. In che modo? Attraverso la formazione a distanza, una soluzione valida e sostenibile non solo per le aziende che desiderano investire nei propri dipendenti, ma anche per chi lavora come consulente o come libero professionista (avvocati, commercialisti, manager ecc.). Oggi l’e-learning, che sta prendendo sempre più piede anche in Italia e che si è evoluta di recente in e-learning di terza generazione (o 2.0), costituisce una leva strategica di fondamentale importanza nella competizione tra aziende e per la crescita personale e professionale delle persone, che hanno bisogno di sentirsi protette e valorizzate nell’ambiente di lavoro. Pertanto, diventa di vitale importanza per il benessere dell’azienda, soprattutto in un momento delicato come quello attuale, anche l’utilizzo di applicazioni tecnologiche quali la videoconferenza, che consente di relazionarsi con colleghi fisicamente lontani e clienti sparsi in tutto il mondo e può portare quindi vantaggi notevoli, anche in termini di produttività.

Per approfondire tali tematiche, CorriereInformazione.it ha incontrato Emanuele Pucci, AD di Teleskill Italia, specializzato in Qualità Aziendale, Controllo e Finanza, Formazione e dottore commercialista. Società attiva dal 1999, Teleskill si occupa di progettazione, sviluppo e realizzazione di soluzioni informatiche ed esercizio di servizi applicativi che spaziano dall’aggiornamento professionale alla formazione a distanza, dalla comunicazione all’assistenza post vendita, dal customer care  alla mediazione civile online.

1-Dott. Pucci, cosa fa della sua azienda una realtà diversa dalle altre? Quali sono i vostri punti di forza?

“La risposta ha molto a che fare con la nostra storia. Ci occupiamo di innovazione digitale da sempre e tutta l’architettura dell’azienda è finalizzata a creare sempre nuove soluzioni, in stretto contatto con quelle che sono le esigenze del mercato. Quando uso questo termine, “esigenze del mercato”, non parlo di studi o ricerche astratti, ma di lavoro concreto, effettuato giorno per giorno accanto ai clienti di ogni tipo, affinando e migliorando le soluzioni informatiche in base a precise indicazioni. Siamo proprietari di tutte le soluzioni che proponiamo e questo ci conferisce una grande flessibilità e adattabilità a scenari diversi. Oltre a una logica commerciale, che è propria di ogni impresa, ci interessa migliorare il mondo digitale nel suo contesto, crediamo nella condivisione e nella partecipazione. Lo sviluppo di una soluzione Teleskill espressamente per Moodle, la piattaforma e-learning più utilizzata in Italia, ne è un classico esempio.
I nostri punti di forza sono rappresentati da un team solido e affiatato, da un continuo investimento in risorse umane dedicate ai clienti, dalla nostra esperienza maturata negli ultimi anni a livello internazionale e dalla capacità di rilasciare versioni e sviluppi ad hoc su richiesta dell’azienda committente”.

2-Considerando che il nostro è un mondo sempre più digitale, crede che si possa dire lo stesso anche per la trasmissione della conoscenza e dell'esperienza?

“Sì, indubbiamente. Siamo stati tra i primi in Italia a occuparci di formazione a distanza, un settore in cui investiamo tutt’oggi parecchie energie. La trasmissione di conoscenza in formato digitale è quindi possibile e sarà sempre più necessaria in futuro. Non si tratta di sostituire questa formazione all’esperienza “dal vivo”, ma di integrarla a questa modalità, come ad esempio sta accadendo da qualche mese in una scuola romana, l’Istituto Sacro Cuore Trinità dei Monti. Grazie a una nostra soluzione, Teleskill Live, gli alunni possono partecipare a lezioni con docenti di altri Paesi e interagire con loro, come se fossero nella stessa aula. E questo vale anche per la condivisione dell’esperienza e di tutte quelle specificità aziendali che sono patrimoni di alcuni dipendenti. Con Teleskill, l’azienda potrebbe realizzare video pillole formative o esperenziali che, grazie a noi, è facile trasformare in strumenti formativi per tutti i collaboratori”.

3- Quali sono i punti critici o le possibili storture o debolezze della formazione a distanza?

“Se i contenuti sono validi e ben organizzati non ci sono punti critici, né debolezze. La formazione a distanza è utilizzata da validissime Università di tutto il mondo. È chiaro che è un settore in cui si trova di tutto e qualcuno può essere rimasto deluso da esperienze precedenti. In Teleskill cerchiamo di creare i corsi in stretta e costante collaborazione con i docenti e abbiamo mezzi per renderli il più interattivi possibili. Con quello che noi chiamiamo Teleskill e-learning 2.0 si può organizzare un percorso formativo a partire anche, o solo, da contenuti autoprodotti dall’utente: un video, una presentazione powerpoint, la registrazione di una videoconferenza, tanto per fare qualche esempio. Il tutto può poi essere integrato a moduli di formazione a distanza tradizionali e creare un percorso formativo misto con moduli e-learning registrati (on-demand) e attività di classe virtuale in diretta. Insomma, di ogni allievo si può avere una scheda formativa completa e facilmente analizzabile”.

4-In cosa consiste l’“e-learning 2.0” e in cosa si differenzia dalla formazione a distanza tradizionale? Può essere utile a professionisti, aziende e Pmi? In che modo?

“L’e-learning 2.0, o open e-learning, o ancora social e-learning come lo chiamano altri, differisce dalla formazione a distanza tradizionale proprio per questa capacità di produrre contenuti in modo autonomo. Ciò si rende sempre più necessario perché i contenuti, spesso, invecchiano e ricreare tutto il corso di formazione a distanza può diventare costoso, o prendere troppo tempo. Ecco, noi ci occupiamo proprio di questo: di rendere più liberi gli utenti di poter aggiornare continuamente e autonomamente i loro corsi, a tutto vantaggio degli alunni e della qualità dei contenuti.

È chiaro che l’e-learning 2.0 è di grande interesse non solo per i formatori. Necessità di aggiornamento e formazione sono oggi sempre più necessarie anche nel marketing, nelle vendite e in altri settori della vita aziendale. Per questo credo che possa interessare anche le PMI che sempre più hanno bisogno di condividere informazioni con la rete vendita, ad esempio, o di creare quella cultura aziendale che è il vero patrimonio di un’impresa”.

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