WhatsApp, la privacy degli utenti è a rischio? Il Garante italiano chiede chiarimenti


Cosa accade ai dati degli utenti italiani? Vuole vederci chiaro il Garante italiano per la protezione dei dati personali a proposito di WhatsApp, il servizio di messaggistica per smartphone più popolare al mondo, che ha contribuito notevolmente al crollo dei tradizionali sms, raggiungendo a fine anno i 18 miliardi di messaggi scambiati. Anche in Italia l’applicazione ha un successo praticamente incontrastato.  E’ disponibile per iOS, BlackBerry OS, Android, Nokia, Windows Phone e Symbian. WhatsApp consente di scambiare non solo messaggi di testo con i contatti della propria rubrica, che a loro volta devono avere installato il programma sul loro dispositivo mobile, ma si possono instaurare anche chat di gruppo e spedirsi audio, video e immagini tramite connessione internet.

Sulla scia di notizie apprese negli ultimi mesi, il Garante ha scritto all’azienda californiana responsabile del servizio per assicurare agli utenti italiani la piena regolarità del servizio con le normative vigenti.

Così scrive il Garante: “L’intervento dell’Autorità trae origine dagli esiti di un recente rapporto dei Garanti per la privacy canadesi e olandesi dal quale sono emerse alcune caratteristiche nel funzionamento dell’applicazione sviluppata dalla società che potrebbero comportare implicazioni e rischi specifici per la protezione dei dati personali degli utenti. 

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