Distanti migliaia di chilometri, i due
animali sono riusciti a comunicare via internet
Affascinante
e sconvolgente allo stesso tempo. Due cervelli, di due creature viventi riescono a comunicare tra loro,
alla distanza di 7.400 chilometri. Sembra fantascienza, invece è realtà. E’ il risultato di un nuovo interessante studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports e condotto
presso la Duke University di Durham (North Carolina) da un team di scienziati americani e brasiliani. L’esperimento è
riuscito a dimostrare, grazie a due topolini cavia, che comunicare con il
pensiero è possibile, anche a distanza. La
notizia, finita in prima pagina sul Financial Times, sta rimbalzando sui
giornali di tutto il mondo.
In sostanza, mentre il primo ratto da
cui parte l’informazione (encoder) si trovava in Brasile, presso l’Istituto
Internazionale di Neuroscienze a Natal, ed era portato a compiere una
scelta tra due stimoli, un impianto registrava la sua attività cerebrale e
inviava i segnali a un dispositivo simile nel cervello di un altro ratto (decoder), che si trovava in Nord America, a Durham.
Il secondo topo poi svolgeva la stessa scelta durante la medesima attività.
Più precisamente, i ricercatori
hanno inserito dei micro elettrodi nel cervello dei topi per registrare la loro
attività cerebrale, specialmente nelle aree associate al prendere decisioni.
Così facendo, i segnali cerebrali del primo topo sono stati mandati a un
computer, che tramite fili ed elettrodi li ha trasmessi al secondo. Inizialmente
i topi sono stati addestrati a reagire a un segnale luminoso: all'accendersi di
una luce gialla, abbassando una piccola leva, il roditore otteneva l’acqua come
ricompensa. Infatti, quando vedeva la luce, il primo topo si comportava come aveva imparato e otteneva da bere.
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