Rcs, crisi editoria: 800 esuberi, 10 testate a rischio e addio a via Solferino


L’editoria, come sappiamo, sta attraversando un periodo di forte crisi, e nemmeno i giganti del settore riescono a resistergli. Rcs Mediagroup è pronta a tagliare 800 dipendenti, di cui circa 640 in Italia e i restanti 160 in Spagna, tra giornalisti e altri dipendenti. Secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, ad annunciare gli esuberi, che corrispondono al 14% dell’intera forza lavoro (5700 dipendenti), sarebbe stato l'amministratore delegato di Rcs, Pietro Scott Jovane, incontrando il Comitato aziendale europeo.
Testate a rischio chiusura e trasferimento sedi- Non finisce qui. Saranno venduti o chiusi, in assenza di compratori, 10 testate periodiche. Inoltre, per fare cassa, le sedi storiche del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport verranno spostate da via Solferino e via San Marco a via Rizzoli, a Crescenzago, alle porte di Milano. L’intenzione è quella di valorizzare gli immobili, destinandoli ad altro uso, oppure vendendoli. Lo stesso management però, ossia il presidente Angelo Provasoli e Scott Jovane e i diretti collaboratori hanno deciso di tagliare il proprio stipendio del 10%.

Le testate che il gruppo intende cedere rappresentano circa il 20% del fatturato di Rcs Periodici. I magazine coinvolti sono: A-Anna, Bravacasa, Yacht & Sail, Max, Europeo, Astra, Novella, Visto, Ok Salute e il polo dell'enigmistica. Nel complesso, le dieci testate dovrebbero occupare attualmente, direttori esclusi, circa 90 giornalisti, oltre ai grafici.
 
Scioperi e proteste- Immediata la reazione da parte dei dipendenti del Corriere, che sono già sul piede di guerra con un pacchetto di dieci giorni di sciopero e chiedendo la pubblicazione di un comunicato in prima pagina.


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