I cittadini
piangono, ma le casse dello Stato gioiscono. Ci riferiamo naturalmente alla
tanto criticata e odiata imposta sugli immobili. I 26 milioni di cittadini che
hanno pagato l’Imu hanno garantito all’erario un gettito ben superiore rispetto
alle previsioni del 2012 (pari a 1,2 miliardi di euro in più). Infatti sono 23,7 i miliardi che
sono arrivati complessivamente all’erario dalla riscossione dell’imposta, fra prime case, altre abitazioni e immobili d'impresa. La stima per il 2013 è di 23 miliardi e di 23,3
miliardi nel 2014. Le cifre ufficiali e
definitive sono giunte nel pomeriggio di ieri, e sono state illustrate dal
sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani, il ministro de facto delle Finanze
nel governo Monti.
L’introito complessivo è da dividersi fra i 9,9 miliardi provenienti dagli acconti, mentre 13,8 miliardi derivano dal saldo.
Prima casa- Il gettito Imu derivante
dalla tassazione della prima casa, ammonta a 4 miliardi di euro per l’intero 2012. Sono 17,8 milioni i contribuenti che hanno dovuto versare un importo medio di circa 225 euro,
mentre l’85% dei contribuenti ha effettuato un versamento medio di 400 euro,
una percentuale che di fatto ha garantito il 54% del gettito totale. Solo il
6.8% dei contribuenti ha dovuto corrispondere un versamento medio di oltre 600
euro, e il loro contributo ha inciso solo per il 30% del totale.
Aliquota Comuni- Circa 600 milioni di euro del gettito
Imu sull'abitazione principale derivano dalle variazioni di aliquota disposte
dai Comuni. In base delle delibere fornite dai Comuni al Dipartimento delle
Finanze risulta che circa 2/3 dei Comuni (66%) non hanno variato l'aliquota Imu
sull'abitazione principale, mentre il 6,4% ha deliberato riduzioni
dell'aliquota base. Il 17,8% ha operato una variazione in aumento fino a un
punto e solo il 7,5% dei Comuni ha elevato l'aliquota Imu fino a due punti.
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