Rai, processo carte di credito: Augusto Minzolini assolto dall’accusa di peculato


Augusto Minzolini non ha commesso alcun reato. L'ex direttore del Tg1 è stato assolto dall'accusa di peculato per un presunto utilizzo improprio delle carte di credito aziendali. Lo hanno deciso i giudici della VI sezione del tribunale penale collegiale di Roma, che hanno disposto l'assoluzione con la formula "perchè il fatto non costituisce reato". Nel processo, il pm Mario Dovinola, aveva chiesto una condanna a 2 anni di reclusione.

I commenti- “È stata una via crucis”, ha commentato Minzolini, soddisfatto per essere uscito indenne da una complicata vicenda che lo ha esposto alla gogna mediatica per molti mesi. “Per questo processo ho rifiutato di fare il capo dell'ufficio di corrispondenza della Rai a New York. Ho seguito tutto il processo e quello a cui ho assistito oggi mi rincuora sul rapporto tra giustizia e informazione in questo Paese" ha aggiunto il giornalista, difeso in giudizio dagli avvocati Franco Coppi e Fabrizio Siggia.

“Sono disgustato dai media” ha puntualizzato ancora Minzolini lasciando il tribunale. La questione giustizia-media è fondamentale – io ho scontato una pena mediatica in questo anno e mezzo, malgrado la mia assoluzione piena. In questo periodo sono stato in balia di questo assurdo meccanismo, in cui non si ha mai la possibilità di difendersi".

La vicenda- L'inchiesta sull'ex direttore era partita sulla base di un esposto di Antonio Di Pietro. Nel capo di imputazione, si contestava in particolare all’ex direttore del Tg1 lo sforamento, nel corso di 14 mesi, del budget a sua disposizione, pari a circa 68mila euro, utilizzando carte di credito aziendali. 


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