La tutela dell’ambiente e lo sviluppo delle fonti rinnovabili devono “viaggiare” in parallelo per assicurare un futuro al nostro pianeta. Dato che i cambiamenti climatici minacciano le persone e il mondo naturale, diventa più che mai importante attivare investimenti e misure in tecnologie energetiche rinnovabili al fine di garantire un rapido switch del paradigma energetico. Malgrado ciò, pare che in Italia continuino a prevalere gli interessi degli idrocarburi, tant’è vero che al World Future Energy Summit, il più importante incontro annuale al mondo dedicato a promuovere l’energia futura, l’efficienza energetica e le tecnologie pulite (tenutosi ad Abu Dhabi dal 15 al 17 gennaio 2013) non c’era nessun esponente politico a rappresentare il Paese, ma solo aziende e associazioni industriali. Lo ha affermato Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia, secondo cui “l'esigenza di porre l'efficienza energetica e le rinnovabili al centro del futuro sviluppo economico e industriale sembrano praticamente assenti dalle agende elettorali del nostro Paese”. Durante la tre giorni negli Emirati Arabi Uniti l’associazione ambientalista ha presentato il suo “Atlante del Fotovoltaico” (Solar PV Atlas: Solar Power in Harmony with Nature - Towards 100 per cent renewable Energy), uno nuovo studio che “dimostra che se anche tutta l'elettricità dovesse essere generata unicamente con il fotovoltaico questo occuperebbe, contrariamente a quanto si pensa, un ammontare insignificante della superficie totale del suolo”, pari infatti all’1%.
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