"Non c’è ancora un miglioramento dell’economia reale,
sebbene ci siano segnali di stabilizzazione". Lo ha detto il presidente della Bce,
Mario Draghi, nel corso di una audizione davanti alla
Commissione Affari economici e monetari al Parlamento
europeo.
"Il 2013 è iniziato con un quadro più stabile rispetto agli ultimi anni grazie
alle riforme dei governi e alle misure adottate dalle istituzioni europee", tuttavia "servono
sforzi più importanti perché la Ue possa emergere dalla crisi e ricreare
fiducia e crescita", ammonisce Draghi.
Secondo il
presidente della Bce, anche se la situazione risulta comunque in miglioramento, la ripresa si vedrà a partire dalla seconda metà
dell'anno, ma sarà "molto graduale" e "molto dipenderà da
processo di riforme strutturali e da quello di consolidamento di bilancio.
Riguardo alla questione dei cambi che ha
dominato il G20 del fine settimana, Draghi ha spiegato che il tasso di
cambio "non è un obiettivo delle politiche della Bce", ma è
"importante per crescita e inflazione".
Draghi ha poi affrontato il
tema fisco. Il consolidamento di bilancio “è necessario, sappiamo che ha effetti sulla contrazione
economica a breve termine ma non si deve abolire o attenuarlo.
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