Costa Concordia, la conferma del Dna: i resti trovati sono di Maria Grazia Trecarichi

Sono di Maria Grazia Trecarichi i resti umani trovati nel relitto della Costa Concordia, naufragata all'isola del Giglio il 13 gennaio 2012. L'esame del Dna ha confermato la compatibilità dei resti con ilcodice genetico di Maria Grazia, la 50enne siciliana che risultava fino a questo momento ancora dispersa. Lo ha reso noto la polizia scientifica di Roma, a cui i giudici del tribunale di Grosseto avevano affidato la perizia.
Già nei giorni scorsi era arrivata una prima conferma dal riconoscimento di alcuni oggetti personali della donna da parte dei familiari. Il marito di Maria Grazia, Elio Vincenzi e la figlia Stefania, avevano identificato in foto una catenina e le scarpe, recuperate l'8 ottobre scorso nel locale stoviglie del ponte 3 della nave, insieme a ciò che restava del corpo.
Maria Grazia era in crociera per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno con un'amica, Maria Luisa Virzì, che le aveva regalato la catenina ritrovata. Anche lei è morta nel naufragio. Insieme a loro c'erano anche la figlia Stefania e il fidanzato, che riuscirono fortunatamente a mettersi in salvo, proprio grazie a Maria Grazia che gli cedette il posto nella scialuppa.

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