Allarme Corte dei Conti, pressione fiscale fuori linea. Pg: “il condono ha ragioni fondate”


L'aumento del prelievo fiscale, reso necessario dall'urgenza di “corrispondere alle richieste dell'Europa”, ha portato alla “forzatura della pressione fiscale già fuori linea” e favorendo le “condizioni per ulteriori effetti recessivi”. Lo ha affermato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, sottolineando altresì la necessità di ridurre la pressione e di "una più equa distribuzione del carico fiscale". Assente il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a causa di una improvvisa indisposizione. Lo ha comunicato lo stesso Giampaolino, prima di pronunciare la sua relazione.

Il presidente della Corte dei Conti lancia pertanto un monito a chi prenderà il posto di Monti: "Al nuovo Parlamento e al nuovo governo spetta il compito di esplorare le azioni in grado di generare una più equilibrata composizione di entrate e spese ma sempre restando sul sentiero di risanamento che conduce al pareggio di bilancio”.

Corruzione- Riguardo alla pubblica amministrazione, Giampaolino evidenzia che in Italia ''la natura sistemica della corruzione ha comportato un ingigantimento del bene giuridico offeso e una rarefazione del contenuto di disvalore dei singoli comportamenti di corruzione''. Infatti, la corruzione sistemica, “oltre al prestigio, all'imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica, da un lato la legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni, e dall'altro l'economia della nazione”. Proprio per questo, la risposta alla corruzione non può essere di limitati, interventi circoscritti, per di più su singole norme del codice penale, ma “deve essere articolata ed anch'essa sistemica", ha precisato ancora. 



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