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Rassegna di giurisprudenza civile - coppie di fatto e assegnazione della casa familiare


ABSTRACT: Affrontando uno degli aspetti più delicati che interessano le coppie di fatto, con sentenza n. 17971 del 15 settembre 2015 la Prima Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di cessazione della convivenza di fatto, il genitore collocatario dei figli minori, nonché assegnatario della casa familiare, esercita sull’immobile un diritto di godimento assimilabile a quello del comodatario, la cui opponibilità infranovennale è garantita, pur in assenza di trascrizione del provvedimento giudiziale di assegnazione, anche nei confronti dei terzi acquirenti consapevoli della pregressa condizione di convivenza. Di seguito si allega in formato PDF il testo della sentenza.

Avvio obbligatorio del procedimento amministrativo su istanza del privato

L’art. 2 comma 1 della legge 241/90 dispone che “ove il procedimento consegua obbligatoriamente ad un’istanza, le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di concluderlo mediante l’adozione di un provvedimento espresso.” La disposizione non specifica, tuttavia, in quali ipotesi l’istanza del privato obbliga la Pubblica Amministrazione ad avviare un procedimento ed a concluderlo con l’adozione di un provvedimento esplicito.
In talune specifiche ipotesi è lo stesso legislatore che ha previsto l’obbligo predetto, fugando quindi qualsiasi dubbio in ordine alla necessità di attivazione e conclusione con provvedimento espresso ad opera dell’amministrazione. Dottrina e giurisprudenza hanno tuttavia sottolineato che esiste l’obbligo di provvedere, oltre che nei casi stabiliti dalla legge, in fattispecie ulteriori nelle quali ragioni di giustizia ed equità impongono l’adozione di provvedimenti espressi. Così, il Consiglio di Stato, sez. IV, 14 dicembre 2004 n. 7975 ha sottolineato che “ indipendentemente dall’esistenza di specifiche norme che impongono ai pubblici uffici di pronunciarsi su ogni istanza non palesemente abnorme dei privati, non può dubitarsi che, in regime di trasparenza e partecipazione, il relativo obbligo sussiste ogniqualvolta esigenze di giustizia sostanziale impongono l’adozione di un provvedimento espresso, in ossequio al dovere di correttezza e buona amministrazione ( art. 97 Cost. ) in rapporto al quale il privato vanta una legittima e qualificata aspettativa ad un’esplicita pronuncia”.
Nel tentativo di operare uno sforzo ricostruttivo ulteriore individuando specificamente singole ipotesi ( non espressamente previste dal legislatore ) per le quali ricorre l’obbligo per la Pubblica Amministrazione di provvedere, il Consiglio di Stato è intervenuto successivamente con sentenza del 11 maggio 2007 n. 2318, distinguendo tre situazioni.
La prima ricorre nelle ipotesi in cui il privato propone un’istanza volta ad ottenere un provvedimento di contenuto favorevole. Secondo il Supremo Consesso amministrativo, si ha un obbligo di provvedere quando chi la presenta è titolare di un interesse legittimo pretensivo. Non è dubitale, infatti, che chi versa in tale situazione è titolare di una situazione giuridica che lo legittima, pur in assenza di una specifica norma che gli attribuisca un autonomo diritto di iniziativa, a presentare un’istanza dalla quale nasce in capo alla P.A. almeno l’obbligo di pronunciarsi. I giudici di Palazzo Spada precisano, tuttavia, che in taluni casi, pur sussistendo in astratto l’obbligo di provvedere, questo può risultare mancante in concreto. Qualora la domanda sia manifestamente infondata  o esorbitante dall’ambito delle pretese astrattamente riconducibili al rapporto amministrativo viene meno l’obbligo per la P.A. di provvedere ( in tal senso anche TAR Campania, sez. II, 1 dicembre 2008 n. 20714 ).
La seconda situazione viene individuata nella proposizione ad opera del privato di istanze volte ad ottenere il riesame di provvedimenti amministrativi non impugnati. In tal caso non sussiste, secondo i giudici, un obbligo di riesame, in quanto tale obbligo inficerebbe, tra l’altro, le ragioni di certezza delle situazioni giuridiche e di efficienza gestionale che sono alla base dell’agire autoritativo della Pubblica Amministrazione e della inoppugnabilità dopo i termini di decadenza dei provvedimenti amministrativi ( in senso conforme anche Cons. di Stato sez. VII, 3 marzo 2009 n. 1880 ).
Terza ed ultima situazione viene individuata nelle ipotesi in cui il privato sollecita l’esercizio di poteri sfavorevoli nei confronti di terzi. In questo caso si pone il problema di qualificare l’attività e la posizione del privato istante. Nelle ipotesi in cui, infatti, lo stesso sia titolare di una situazione di specifico e rilevante interesse che lo differenzia da quello generalizzato, l’eventuale inerzia della Pubblica Amministrazione assume una connotazione negativa dovendo comunque osservare l’obbligo di provvedere. Diversa la situazione nelle ipotesi in cui non sussista siffatta situazione poiché in questi casi l’”istanza” del privato si risolve in un semplice esposto, con un mero valore di denuncia, inidoneo a radicare una posizione di interesse tutelato sia dall’apertura del procedimento sia dalla conclusione in modo espresso dello stesso.

Startup, Working Capital 2014 di Telecom Italia: ultimi giorni per presentare il progetto

Fare impresa, anche in tempi di crisi, è possibile con Working Capital Accelerator. Giunto alla sesta edizione, il concorso della Telecom Italia che favorisce la nascita e la crescita di nuovi progetti imprenditoriali nel nostro territorio, è iniziato il 27 marzo 2014 e sta per giungere al termine. C'è tempo infatti fino al 26 maggio per presentare la propria idea di startup, che dovrà riguardare principalmente l'ambito Internet, digital life, mobile evolution e green.
Il programma - Superata la fase di selezione, i quaranta progetti che risulteranno vincitori riceveranno 25 mila euro ciascuno. I giovani imprenditori dovranno poi seguire un percorso di formazione per quattro mesi, da luglio a novembre, durante il quale potranno sviluppare le loro idee di startup, seguiti da esperti del settore, in uno dei quattro acceleratori dislocati sulla nostra penisola (Milano, Bologna, Roma e Catania).

Bergamo: il padre rompe la Playstation per punizione, 13enne si getta dal balcone

Un ragazzo di soli 13 anni si è gettato dal balcone della sua abitazione, al quarto piano di un condominio alla periferia di Bergamo, la sera di sabato 2 novembre. Aveva dei brutti voti a scuola e aveva anche ricevuto una nota sul diario. Sarebbe stato questo il motivo per cui avrebbe avuto una discussione con il padre, il quale dopo averlo rimproverato duramente, gli avrebbe anche rotto la Playstation per punizione. Con ogni probabilità, il genitore aveva attribuito il cattivo rendimento a scuola alle troppe ore trascorse davanti ai videogiochi.
Un gesto d'ira che stava per trasformarsi in tragedia. Dopo un volo di oltre dieci metri, il ragazzino si è infatti miracolosamente salvato. Stando a quanto riportano alcune fonti locali, a salvargli la vita sarebbe stata un'aiuola, resa fradicia per le recenti piogge.
Al momento è ricoverato in Rianimazione all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ma secondo i medici non sarebbe in pericolo di vita. Le sue condizioni restano comunque gravi. Nell'impatto con il suolo, ha riportato fratture in varie parti del corpo, la più grave al braccio destro.

Jobs al cinema, dal 14 novembre nelle sale italiane

Cresce l'attesa per l'uscita del film "Jobs", che dopo vari rinvii, uscirà nelle sale italiane il 14 novembre. Diretto da Joshua Michael Stern e con protagonista Ashton Kutcher, il lungometraggio è stato proiettato in anteprima nel gennaio 2013 a chiusura del Sundance Film Festival nello Utah. In America è uscito il 16 agosto scorso, ma anche qui la data è stata posticipata. Inizialmente, infatti, doveva essere distribuito nei cinema statunitensi il 19 aprile, giorno del trentasettesimo anniversario della fondazione della Apple.
Scritto da Matt Whiteley, il film parla della vita e della carriera del co-fondatore della Apple, Steve Jobs, ossia di quel brillante e appassionato imprenditore, genio e pioniere della rivoluzione digitale che ha cambiato per sempre il nostro modo di vivere e comunicare. La pellicola narra l'ascesa di Jobs nel mondo dell'hi-tech grazie al suo fiuto per gli affari e per il marketing, alla creatività e alla visione lungimirante e originale, concentrandosi soprattutto sul periodo della giovinezza. Si parte infatti dal 1971 fino al 2001, cioè dal periodo in cui visse una fase hippy, fino all'anno in cui fu presentato il primo iPod. Non poteva mancare l'incontro con Steve Wozniak, interpretato da Josh Gad, l'amore per la sua fidanzata storica Chris-Ann Brennan (Ahna O'Reilly), i contrasti con i suoi genitori adottivi Paul (John Getz) e Clara (Lesley Ann Warren) e i primi successi commerciali. Nel cast, anche Josh Gad, Dermot Mulroney, Matthew Modine, J. K. Simmons e Lukas Haas.
L'accoglienza negli altri paesi è stata tutt'altro che entusiasmante. Negli Stati Uniti, oltre ad essere stato un flop al botteghino (solo 6,7 milioni di dollari guadagnati nei primi giorni di programmazione), è stato anche ampiamente criticato dagli esperti del settore e dallo stesso Wozniak, secondo cui il film presenta varie inesattezze.